Contenuto della pagina

IL COLLASSO DELL'ENTROPIA

IL COLLASSO  DELL'ENTROPIA

1 febbraio - 24 dicembre 2014

SU TUTTI I PIANI

INAUGURAZIONE  sabato 1 febbraio  ore 18:00

a cura di ALBERTO ZANCHETTA

INGRESSO LIBERO     
 

         

 

GABRIELE ARRUZZO, LUIGI CARBONI, LUCA COSER, MICHELANGELO CONSANI, GIULIANO DAL MOLIN, ARNOLD MARIO DALL'O, ROBERT GLIGOROV, PAOLO GRASSINO, DIANGO HERNÁNDEZ, IGOR EŠKINJA, FAUSTO GILBERTI, ANTON KEHRER, JACOPO MAZZONELLI, ADRIANO PERSIANI, FABRIZIO PREVEDELLO, JACK SAL, STEFANO SERUSI, MICHELE SPANGHERO, IVANA SPINELLI, GIOVANNI TERMINI.

 Il collasso dell'entropia  è stato concepito come  una "collezione espansa ed effimera" che si affianca  alle collezione permanenti del MAC. L'obiettivo è quello di trasformare tutto il museo in superficie espositiva, ossia in uno spazio in cui i fruitori possano fare esperienza dell'intero complesso architettonico. Corridoi, scalinate, bookshop, terrazzo, colonne e vetrate diventeranno parti integranti di questo progetto diffuso, che si inserisce all'interno della normale programmazione artistica. Una ricca e variegata proposta di opere, installazioni e interventi collaterali trasformeranno il museo in un grande contenitore, che d'ora in poi non sarà vincolato soltanto alle esposizioni temporanee. All'iniziativa hanno aderito oltre una ventina di autori, i quali hanno concesso in comodato le loro opere per tutto il 2014.

Luigi Carboni [Pesaro, 1957] e Gabriele Arruzzo [Roma, 1976] sono presenti con dei quadri particolarmente rappresentativi del loro linguaggio tecno-poetico. Jack Sal [Waterbury, 1954],  Fausto Gilberti [Brescia, 1970] e Giuliano Dal Molin [Schio, 1960] hanno deciso di realizzare degli interventi pittorici che si relazionano con l'architettura stessa del MAC; il wall-painting di Dal Molin intende ridefinire lo spazio e la percezione visiva del bookshop mentre quello di Sal rimarrà a testimonianza della mostra Ring/Rings/Ring ospitata al secondo piano del museo;
Gilberti ha viceversa disseminato i suoi interventi tra le nicchie, gli interstizi e le colonne dell'edificio, obbligando gli spettatori a "stanare" le sue figure filiformi. Tra gli interventi site -specific si segnalano quelli di Giovanni Termini [Assoro, 1972], che ha manipolato le colonne delle scale con dei tiranti, e di Stefano Serusi [Alghero, 1980], che ha smaterializzato la fisicità di uno scaffale applicando i dorsi di alcuni faldoni direttamente alle pareti del pianterreno.

Svariate sono anche le installazioni: Before it is too late di Jacopo Mazzonelli [Trento, 1983] si interroga sui cimiteri tecnologici proponendo l'ultimo "respiro" di un tubo catodico; l'installazione sonora di Michele Spanghero [Gorizia,1979] cerca e crea una sintesi tra l'arte visiva e quella acustica; di Ivana Spinelli [Ascoli Piceno, 1972] viene presentato un estratto di Baustelle, progetto recentemente esposto a Belgrado che indaga la progettazione e la costruzione di una casa; la videoinstallazione di Fabrizio Prevedello [Padova, 1972] è incentrata sui sei "innesti" che l'artista ha realizzato dal 2010 a oggi all'interno di cave in disuso; Adriano Persiani [Bologna, 1972] ha cucito assieme dei pannolini per ricreare l'abito di un "incontinente" Gilles, celebre personaggio della commedia francese, nonché protagonista del noto dipinto di Watteau. Nell'ambito della scultura troviamo una piccola ma preziosa fusione in bronzo galvanizzato di Arnold Mario Dall'O [Lana, 1960], effigiante una ieratica figura antropomorfa, e i  Travasi con cui Paolo Grassino [Torino, 1967] crea un incontro/scontro tra l'anatomia umana e utensili d'uso comune. Sono invece stati dislocati in vari punti del museo i nani da giardino che Luca Coser [Trento, 1965] ha ricoperto con del cemento per occultarne l'identità. .

Nella collezione espansa rientrano anche le vetrofanie del ciclo "In Vitro", che si arricchiscono di due nuove opere, firmate da Robert Gligorov [Kriva Palanka, Macedonia, 1960] e Diango Hernández [Sancti Spiritus, Cuba, 1970], che si affiancano a quelle commissionate lo scorso anno a Anton Kehrer [Linz, 1968], Igor Eškinja [Rijeka, 1975] e Michelangelo Consani [Livorno, 1971]. Nel corso dell'anno, la collezione espansa verrà implementata con altre opere e nuovi interventi installativi, studiati appositamente per il MAC di Lissone.   

Info

museo@comune.lissone.mb.it
tel. 039 7397368 - 039 2145174
 


Alcune delle opere in mostra:

Gabriele Arruzzo, senza titolo (silence), smalto e acrilico su tela
Gabriele Arruzzo, senza titolo (silence), smalto e acrilico su tela
 
Arnold Mario Dall'O, Santo anch'io, 2008, fusione in bronzo galvanizzato in oro puro
Arnold Mario Dall'O, Santo anch'io, 2008, fusione in bronzo galvanizzato in oro puro
Jacopo Mazzonelli, Before it is too late, 2010. stampa fotografica, tubo catodico, mensola di ferro
Jacopo Mazzonelli, Before it is too late, 2010. stampa fotografica, tubo catodico, mensola di ferro
 
 
Ultima Modifica: 31/10/2022