Le scuole della Brianza si confermano un efficace presidio di legalità e di educazione contro il malaffare e le mafie. Lo confermano i risultati del Sondaggio conoscitivo sulle «buone pratiche» già in atto nei 31 Istituti superiori statali della Provincia, organizzato da Brianza SiCura, un progetto intercomunale a cui Lissone aderisce fin dalla sua costituzione, con il Centro Promozione della Legalità di Monza.
Negli ultimi 5 anni, ben il 93% dei 31 Istituti superiori della provincia di Monza Brianza ha organizzato qualche evento dedicato alla legalità: dalle lezioni-testimonianza con Salvatore Borsellino o Luciano Violante alla mostra di «Fumetti contro la mafia», dalla partecipazione a concorsi e convegni alla realizzazione sia di mostre che flashmob dedicati alla vittime della mafia, dalla produzione di videodocumentari alla decorazione di luoghi pubblici dedicati alla legalità.
I primi dati del Sondaggio, sono confortanti, già a partire dal numero di risposte raccolte (28 su 31 Istituti totali) nonostante gli attuali tempi che obbligano insegnanti e dirigenti a molte incombenze supplementari.
Le risposte alla dozzina di domande presentano un panorama di quanto già si fa nella formazione civica degli alunni tra i 14 e i 19 anni per la valorizzazione della legalità e per svilupparne l'attenzione al contrasto della mentalità mafiosa.
Peraltro l'interesse a informare i giovani sul fenomeno della criminalità organizzata vede altre voci al suo attivo: 16 scuole dichiarano di solennizzare con qualche iniziativa la Giornata in memoria della vittime innocenti delle mafie (21 marzo), 11 celebrano la commemorazione delle stragi di Capaci o via D'Amelio e altrettante hanno in calendario una Giornata della Legalità. Ben il 50% delle scuole ha proposto ai suoi alunni uscite di istruzione sui luoghi simbolo della lotta antimafia o ai beni sequestrati alla criminalità, soprattutto in Sicilia (anche con la Nave della legalità) o in Calabria.
Il 78% delle scuole partecipa a iniziative e progetti organizzati dalle amministrazioni comunali o da associazioni del territorio e più o meno la stessa percentuale collabora o ha collaborato con specifiche associazioni per la promozione della cultura della legalità, per la lotta alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose (Libera, Brianza SiCura, Cpl, Parlamento della Legalità, Transparency, Agende Rosse, Osservatorio Antimafia, Camere penali, Associazione Vittime del Dovere...).
Passando ai punti più «critici», invece, si segnala che quasi nessun Istituto ha pensato di dedicare un luogo (aula magna, biblioteca, eccetera) a un personaggio-simbolo del contrasto alle mafie e nessuna scuola possiede uno «Scaffale della legalità» - sul modello ormai ben diffuso nelle biblioteche civiche anche brianzole.
Quanto ai docenti, il sondaggio rivela che gli aggiornamenti in tema di legalità previsti per i professori riguardano soprattutto la Costituzione, il bullismo e il cyberbullismo, la ludopatia, la violenza di genere, la cittadinanza digitale... Molto meno presenti mafie, corruzione, trasparenza. Per questo la maggioranza dichiara di essere interessata all'organizzazione di corsi specifici.
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