In coerenza con la volontà di promuovere iniziative culturali volte a diffondere la conoscenza dei tragici eventi verificatisi nel periodo della Seconda Guerra Mondiale al fine di sensibilizzare i cittadini e i giovani su quelle drammatiche vicende, il Comune di Lissone è dal 2019 - con i Comuni di Cesano Maderno, Seregno - fra i promotori e fondatori del Comitato per le Pietre d'Inciampo della Provincia di Monza e Brianza, di cui fanno parte l'Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti (ANED), l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI) e l'Associazione Senza Confini di Seveso. (Delibera di Giunta n°6 del 11.01.2019).
Il Comitato, costituitosi proprio allo scopo di mantenere
viva la Memoria di tutti i deportati durante la Seconda Guerra Mondiale, sviluppa attraverso l'iniziativa "le Pietre d'inciampo" un'azione già attuata in diversi paesi europei: la posa sull'asfalto, in prossimità di luoghi emblematici per le persone che hanno perso la vita nei campi di concentramento, di sanpietrini muniti di una piccola targa in ottone sulla quale sono incisi il nome, l'anno di nascita, la data e il luogo di deportazione e la data di morte.
Il comitato si è dotato nel 2020 di un logo per la cui ideazione è stato indetto un concorso di idee che ha visto coinvolti 7 istituti artistici brianzoli e che ha designato vincitrice la proposta: "La memoria non è solo per un giorno" di Chiara Mafrica, studentessa del Liceo Meroni di Lissone.
Lissone mantiene viva la Memoria dei propri cittadini deportati che durante
la Seconda Guerra Mondiale furono vittime dell'ideologia nazi-fascista, invitando allo stesso tempo chi passa a riflettere su quanto accaduto, con "Pietre" dedicate a:
È stata posata il 29 gennaio 2022 in via Piave 1, la pietra in memoria di Giulio Colzani tratto in arresto a Lissone dai nazisti a cavallo fra il dicembre 1943 e il gennaio del 1944. Trasportato prima a Dachau e poi nel lager Buchenwald in Germania, morì il 24 aprile 1945.
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Cerimonia di posa della Pietra d'inciampo il 29 gennaio 2022 in Via Padre Reginaldo Giuliani davanti al civico 59, in ricordo di Gian Franco De Capitani da Vimercate Lissonese deportato prima a Mauthausen poi a Ebensee dove nel dicembre 1944 perse la vita dopo nove mesi di prigionia.
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La Pietra d'inciampo posata nel 2020 in memoria di Attilio Mazzi, imprenditore antifascista, marito e padre di quattro figli deportato a Gusen il 9 aprile 1945, si trova davanti a quella che fu la sua casa in via Matteotti al numero 8.
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È stata collocata in prossimità dell'ingresso dello stadio "Luigino Brugola" la Pietra dedicata nel 2019 a Mario Bettega, giovane calciatore lissonese deportato e assassinato nel campo di sterminio di Mauthausen il 19 marzo 1945.
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Gunter Demnig gira l'Europa per posare di persona le "formelle della memoria", che produce nel suo laboratorio di Frechen, in Germania. Dal 1996, quando sistemò la prima Pietra a Berlino, ne ha installate più di 75 mila, facendo suo il passo del Talmud che recita: "una persona viene dimenticata soltanto quando viene dimenticato il suo nome"