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Dalla banlieue parigina alla provincia bretone: La camera azzurra

L'atmosfera respirata durante la lettura e la discussione de "La vita davanti a sé" ci ha indotto a sostare sui romanzi di ambientazione francese e sulle molteplici sfumature in cui si declina la passione amorosa. Abbiamo guardato all'opera monumentale di un grande scrittore contemporaneo, noto ai più per la fortunata serie di romanzi che gravitano attorno alla figura del commissario Maigret, pescando però la storia che il critico Mario Fortunato ha definito "...forse uno dei migliori Simenon che si siano letti [...] quasi insopportabile per quanto è bello": La camera azzurra.

 
Immagine copertina del libro La camera azzurra di Georges Simenon

Scritto nel 1963 e pubblicato l'anno successivo dalla casa editrice Presses de la Cité, compare in Italia nel 2003 per Adelphi, nella traduzione di Marina Di Leo.

La camera azzurra che dà il titolo al romanzo è il teatro dove si consuma una storia d'amore travolgente, una fosca vicenda di adulterio destinata ad un epilogo drammatico. Tony e Andrée si conoscono sin dai tempi della scuola, lui è mite, insignificante, lei sensuale e disinibita. Entrambi sposati, consumano questo amore clandestino con l'ebbrezza vertiginosa di una passione senza futuro. Almeno così crede Tony. Nell'aula di tribunale dove entrambi si ritroveranno perché accusati di duplice omicidio, Tony sarà costretto a trovare nuovi significati, sinistri e diabolici, a quelle che credeva essere solo le parole di un amore effimero.

Disponibile nel nostro catalogo
https://www.brianzabiblioteche.it/opac/detail/view/bria:catalog:216560

 
Immagine copertina audioregistrazione "La camera azzurra" letto da Claudio Santamaria

In MLOL è disponibile anche l'audiolibro.
Il romanzo è letto da Claudio Santamaria.

https://www.brianzabiblioteche.it/opac/detail/view/bria:catalog:381080

 
 

La citazione

"Ti piacerebbe passare con me il resto della tua vita?". Registrava automaticamente le parole di Andrée senza prestarvi una particolare attenzione. Non più di quanto facesse con le immagini o con gli odori. Come poteva sapere che avrebbe rivissuto quella scena decine e decine di volte? E sempre in uno stato d'animo diverso, da un punto di vista diverso. Per dare linfa alla discussione e avvicinarci al romanzo con sguardo accorto, abbiamo innanzitutto cercato di ricostruire la figura di questo straordinario romanziere

 

Istantanea di un autore

Fotografia di Georges Simenon

Georges Simenon

Dopo Balzac è stato certamente il più prolifico autore di lingua francese. Nato a Liegi nel 1903, sin da ragazzo mostra una particolare inclinazione per gli studi. Ha un'intelligenza vivace, legge con voracità e trascorre molto tempo tra le pagine di Dumas, Dickens, Balzac, Stendhal, Conrad e Stevenson. Inizia la sua carriera come giornalista proprio a Liegi. Ha sedici anni e una prodigiosa dimestichezza con la scrittura. Quando in seguito si trasferisce a Parigi conquista una certa notorietà pubblicando, sotto pseudonimo, numerosi romanzi popolari ma approda al vero successo grazie al personaggio del commissario Maigret. Da questo momento in poi, firma tutte le sue opere con il vero nome. Viaggia moltissimo, cambia spesso residenza e ama definirsi un amante insaziabile. Dopo una vita vissuta intensamente, muore a Losanna nel 1989.

 

Intervista a Georges Simenon nella sua casa di campagna Video

Un ritratto dell'autore a cura di Andrea Camilleri Video

Georges Simenon raccontato da Daria Galateria su Wikiradio

 

Il processo creativo

  • Giorgio Pinotti, editore capo in Adelphi, racconta che Simenon nella fase preparatoria di un nuovo lavoro entrava in "état de roman", in stato di romanzo, con nausee, vertigini, malesseri cui seguiva la fase liberatoria della scrittura.
  • A proposito del processo creativo di Simenon, Eugenio Montale dirà: «Moltiplicate 55 per 2,30 e avrete, se i miei calcoli sono esatti, centoventisei e rotti; tante sono le ore che Georges Simenon impiega annualmente per scrivere cinque romanzi. Ogni romanzo è compiuto in undici giorni e consta quasi sempre, di undici capitoli. Un capitolo al giorno, di circa venti cartelle, scritte a macchina fra le sei e le otto e mezzo del mattino, con poche o punte cancellature. Scaduto l'undicesimo giorno, tre o quattro giorni sono impiegati per la correzione del dattiloscritto. Poi il testo parte e l'autore non rilegge mai più il suo libro».
  • La rapidità di scrittura di Simenon era proverbiale. Interpellato in proposito dirà: "Sono passato poco a poco da 12 giorni a 11, a 10, a 9. Ma ecco che per la prima volta sono giunto alla cifra 7 che è diventato come lo stampo definitivo nel quale saranno calati ormai i miei romanzi".
 

Amicizie particolari

  • A partire dal 1938, Simenon intrattiene una fitta corrispondenza epistolare con André Gide. Quest'ultimo sottolinea a più riprese "l'unità compositiva dei romanzi di Simenon". Nulla, dialogo o descrizione di paesaggio, "che non abbia una sua precisa funzione". Trovate questo carteggio in Brianzabiblioteche
  • Al Festival di Cannes del 1960 Georges Simenon conosce Federico Fellini. Tra i due intellettuali nasce una profonda amicizia testimoniata dal ricco carteggio disponibile in biblioteca

Per addentrarci nelle pieghe di un romanzo che ha affascinato, per congegno narrativo e limpidezza di scrittura, la quasi totalità dei partecipanti al gruppo di lettura, ci siamo affidati agli spunti che trovate di seguito indicati.

 

Il punto di vista del critico

In occasione dei trent'anni dalla morte dell'autore belga, Rai Radio 3 ha dedicato undici puntate di approfondimento coordinate dal critico letterario Lorenzo Pavolini. Qui i podcast

Le considerazioni del critico Antonio De Benedetti sull'opera di Simenon : "Perché complicare quello che è semplice? Simenon è stato più di chiunque altro nel Novecento un uomo-romanzo. Inventare personaggi, costruire intrecci, narrare ha costituito il suo modo di esistere. Ha scritto troppo? Il problema non si pone. Si può forse pensare che un pesce sbagli un movimento nuotando? La stessa cosa accade leggendo Simenon: le sue pagine sono come devono essere. Hanno qualcosa di semplice e di necessario. A volerle così è stata la natura non un capriccio del talento. A questo punto è necessario, per chiarezza, aggiungere che esistono due Simenon sotto la pelle d'un solo scrittore. C'è il popolarissimo autore dei Maigret, tradotti in settanta lingue, quindi popolarizzati in non so quante trasposizioni televisive o cinematografiche[...] Molto diverso è il Simenon senza Maigret. L'artigiano provetto lascia il posto a un grande scrittore, a un maestro, a un collega dell'inarrivabile Balzac, dell'intrepido Zola [...] Per il Simenon dei «romanzi duri», come li ha definiti lui stesso, si è fatto il nome di Dostoevskij". Corriere della Sera, gennaio 2016

 

Il romanzo e le sue trasposizioni

  • Del 2014 è il film omonimo, per la regia di Mathieu Amalric. La vicenda narrata è così perturbante che in un'intervista il regista dirà: "La chambrebleue è un film che non sopporto più [...] Con questo tipo che non va bene, non va bene per niente [...]. È una dissezione...".
  • Del 2019 è l'adattamento teatrale che ha debuttato al teatro Carcano di Milano, per la regia di Serena Sinigaglia.

Suggerimenti di lettura intorno a Simenon:

In Brianzabiblioteche, oltre alle numerose opere in lingua italiana e francese di e su Simenon, segnaliamo:

 

 
Ultima Modifica: 31/10/2022